A proposito di Radio Nice Lettera di un imperterrito idealista

14 Giugno 2007 A proposito di Radio Nice Lettera di un imperterrito idealista

 

Non c’è da meravigliarsi, di solito in questa città funziona così: le critiche si sprecano, ogni occasione è buona per accendere inutili polemiche… nessuno stupore per una città sempre pronta ad osteggiare i propri “figli”, che nonostante le difficoltà decidono di rimanere, ad osannare chi va via a lavorare in contesti sicuramente più facili, oppure ad accogliere con grande onore chi viene da fuori…

Eppure, io sono ancora un “imperterrito idealista”, che ha sempre creduto molto nei rapporti di collaborazione e di condivisione di progetti e idee, che da oltre trent’anni lavora con serietà e professionalità al servizio del nostro territorio.
Il mio rapporto con la radio è iniziato fin da giovanissimo, spinto da una passione forte per la musica e dalla consapevolezza dei risvolti sociali e culturali che questo mezzo poteva avere.
Il ricordo della mia esperienza personale con “Radio Nice” è ancora forte e nitido.
Per tutti noi giovani Radio Nice ha rappresentato un momento aggregante, ha creato unione, ha suscitato stimoli, era un contenitore di idee, di iniziative, ha esaltato la nostra fantasia, la nostra creatività, ha fatto maturare e crescere le nostre competenze musicali, facendoci stare insieme ogni giorno, ci ha insegnato a metterci alla prova, a fare squadra.
Radio Nice ci permetteva di soddisfare il nostro desiderio di comunicare, di trasmettere i nostri pensieri, in piena libertà; ha rappresentato, insomma, un vero e proprio fenomeno sociale, per molti è stato il simbolo della nostra generazione, un mezzo di “liberazione”, di “rivoluzione”, di “interazione”.

Alla luce della mia esperienza, la scelta di evocare il nome e l’atmosfera di una radio storica come Radio Nice non voleva di certo risultare una banale e presuntuosa “appropriazione” di un marchio: la vecchia “Radio Nice” è stata chiusa 27 anni fa e abbiamo scelto questo nome, tra tanti altri, ritrovando casualmente il tesserino personale di quei tempi, con il solo intento di fare un tributo ad una radio cara e importante per tutti coloro che l’hanno vissuta, e in particolare per quelli che non ci sono più (Carlo Sangiovanni, Fulvio Monaco), per dare a tutti la possibilità di ricordare il ruolo che ha svolto Radio Nice nella nostra città, ripercorrendo l’evoluzione musicale degli ultimi trent’anni.
In ogni caso le nostre buone intenzioni erano anche state esplicitate, in precedenza, alla sig.ra Franca Gasparro la quale, insieme ai suoi figli, aveva espresso parere positivo, anche con un certo entusiasmo, alla nostra iniziativa.

Come è nostro solito, ogni progetto che portiamo avanti è orientato esclusivamente al nostro pubblico, e anche in questo caso l’ingresso di Radio Nice all’interno del nostro gruppo è stato studiato con cura, dopo aver svolto una attenta indagine di mercato – fascia 25 / 50 anni – su tutto ciò che oggi può piacere e attirare l’attenzione.
Da questi dati è emersa una radio che si distingue grazie ad una selezione di grande competenza delle più famose canzoni, le più conosciute, italiane e internazionali, con una programmazione accurata e dettagliata.
Forse è il caso di ricordare a coloro che firmano la lettera, pubblicata il 9 giugno u.s., quella che è stata la storia di Radio Nice e non il ricordo un po’ sbiadito ed impreciso (forse solo per amore…) che è stato rappresentato: alcuni dei soci fondatori, dopo solo due anni, ed alle prime difficoltà, si sono lasciati tentare dalle prospettive più “facoltose” della rilanciata Radio Salento ed hanno abbandonato la “tanto amata radio”.

Sono stato uno dei pochi che è rimasto lì fino alla fine, cercando, invano, di impedire “la permuta di una radio per una Jaguar”.
Oggi, consentitemelo, sono il solo che ha creduto e continua a credere e che persiste ad investire energie nelle potenzialità della radio, sempre fortemente legato al modello della vecchia Radio Nice, evocandola tante volte, negli anni, con i vecchi amici che insieme a me l’hanno vissuta.
Ritengo sia piuttosto avventato da parte loro muovere giudizi così sommari ed offensivi nei confronti di chi, al di là di ogni valutazione soggettiva, ad oggi ha fatto in modo che il Salento potesse avere a disposizione ben cinque radio tutte molto diverse tra loro per soddisfare pienamente ogni esigenza, senza citare le altre importanti esperienze del mio gruppo nel settore televisivo.

Mi sarei aspettato un ringraziamento o, almeno, un minimo di partecipazione e condivisione per aver scelto di “rispolverare” questo nome.
Trovo di pessimo gusto il riferimento a chi non c’è più e si è “rivoltato nella tomba” ascoltando la nuova Radio Nice.
Grazie alla nostra scelta, il ricordo di Radio Nice entra a far parte della nostra quotidianità, suscita curiosità e interesse anche in coloro che non ne avevano mai sentito parlare, è un’occasione importante per farla rivivere.
La nostra Radio Nice sta già avendo successo, e abbiamo intenzione di continuare a lavorare per farla crescere e per migliorarla, e per questo siamo aperti ad ogni proposta di collaborazione da chiunque voglia offrire il suo contributo: il posto c’è per tutti, in particolare per chi l’ha veramente amata…

di Paolo Pagliaro

Lecce, 14 giugno 2007