“La televisione locale ha vinto la sfida dei confini. Telerama è stata la sentinella dei presidi culturali”

28 Agosto 2007 “La televisione locale ha vinto la sfida dei confini. Telerama è stata la sentinella dei presidi culturali”

 

Le ammalianti e caleidoscopiche atmosfere della Notte della Taranta l’hanno ormai resa la notte più attesa dell’estate.
E’ una magia inspiegabile: in centomila in piedi davanti al palco per vivere, attraverso la nostra musica, l’anima di questa terra, per respirarne i battiti … Una avventura fatta di suoni, di gente, di identità, perché la pizzica ormai non è legata solo al tarantismo. E’ anche questo, ma non solo: la cultura è diventata la base su cui si è costruito un progetto di sviluppo “ad hoc” per il nostro territorio.
Telerama, puntuale come sempre, è stata pronta a cogliere il significato autentico di questo “momento di eccellenza”: i nostri giornalisti si sono prodigati a raccontare in diretta le emozioni di questa grande festa, i nostri tecnici al lavoro per permettere di seguire l’evento mediatico a quanti non hanno potuto recarsi sul posto, per dare a chiunque il diritto di godersi questa magia.

In linea con la sua mission, Telerama, “impresa culturale” al servizio del territorio, ancora una volta ha contribuito, in questa occasione, ad accrescere la consapevolezza di chi siamo, delle nostre origini, a valorizzare la nostra identità, le nostre peculiarità, vero giacimento di sviluppo e di crescita.
Non si tratta solo della volontà di recuperare e rivitalizzare il nostro patrimonio musicale di tradizione, ma anche e soprattutto di sfruttare, attraverso la leva della comunicazione e dell’informazione, un momento di incredibile importanza per lo sviluppo dell’economia locale, essendo ormai la Notte della Taranta uno dei principali eventi volano di sviluppo delle attività culturali, infrastrutturali e turistiche del nostro Salento.
Sulla base di queste premesse, abbiamo creato un filo conduttore che ha unito gli spettatori al di là dei nostri confini.

Telerama ha scelto di essere una televisione indies, con una filosofia aziendale che coniuga l’innovazione e la tradizione, che si pone al passo con i tempi, ma nella direzione di una decisa e più accanita difesa dei valori identitari che ci appartengono, contro la sempre più incalzante omogeneizzazione culturale ed omologazione televisiva.
Non sono i dati Auditel la nostra priorità, non basiamo il nostro lavoro solo su numeri, benché i nostri risultati in termini di audience sono strepitosi: da sempre preferiamo discostarci dai modelli di televisione “trash” che dominano invece incontrastati.
E quando si parla della ”Notte della Taranta”, i nostri valori si toccano con mano …

E’ forte il radicamento sul territorio, la chiave di successo di questa iniziativa, è la televisione locale, quella più vicina alle realtà territoriali, “sentinella dei presidi culturali”, la protagonista di questo evento. Siamo noi ad aver per primi creduto in questo evento, a percepire il suo richiamo universalistico, i primi ad aver contribuito a fare della Notte della Taranta un “must – see”, ed è bello sentire forte questa consapevolezza tra i nostri telespettatori.
Attraverso l‘uso del canale satellitare, abbiamo non soltanto esportato la Notte della Taranta in tutta Europa e nei paesi del bacino del Mediterraneo e del Nord America, ma abbiamo anche permesso il coinvolgimento di ben 160 televisioni locali che hanno aderito all’iniziativa, raccogliendo il nostro invito a ripetere il segnale e trasmettere l’evento, formando una vera e propria ragnatela mediatica che ha garantito una copertura capillare ed ha offerto al nostro territorio una importante occasione in cui il modello “glocal” è diventato realtà, con cui si è rafforzata e concretizzata la sintesi fra il globale e il locale.

Abbiamo accresciuto enormemente il senso di questo evento, anche e soprattutto sul piano dell’esperienza umana, individuale e collettiva: abbiamo infranto ogni vincolo spazio – temporale, abbiamo dischiuso a tutti l’accesso a questa importante esperienza di condivisione, rafforzando l’integrazione sociale, grazie a cui migliaia di individui si sono ritrovati a celebrare valori comuni, che appartengono alla nostra storia, che sono parte di noi. Abbiamo, così, riscattato la presunta passività dello spettatore, l’abbiamo invece mobilitato, reso partecipe, protagonista.
La Notte della Taranta è un’occasione importante per farci riflettere, per conoscere meglio chi siamo e da dove veniamo, e per far capire una volta per tutte che la chiave per il futuro della televisione è smettere di pensare ad essa in termini di televisione: essa è una finestra sul mondo, è circolazione di idee, è pluralismo, è democrazia, è libertà.

(pubblicato su il Quotidiano di Puglia)

di Paolo Pagliaro

Lecce, 28 agosto 2007