La seconda battaglia di TeleRama

12 Ottobre 2007 La seconda battaglia di TeleRama

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Un aeroporto con la “A” maiuscola per il Grande Salento.
È questo l’obiettivo che si pone la seconda battaglia di TeleRama nei confronti di Papola – Casale. Una lotta contro l’isolamento dell’aerostazione brindisina che dice no a low – cost quasi inesistenti, a ritardi inspiegabili e a mutismi degli operatori del settore.
TeleRama interpreta così le voci di numerosi utenti che appoggiano da mesi questa importante battaglia.
“Servono più voli low – cost diretti da Brindisi, scrive uno studente leccese. Ad oggi l’unica tratta è la Brindisi – Londra di Ryan Air ( prima c’era anche il volo Brindisi – Francoforte, poi soppresso senza saperne il motivo). Speriamo, prosegue, che in un futuro molto prossimo i salentini abbiano la possibilità di scoprire l’intera nazione e l’Europa senza dilapidare l’intero stipendio che va a finire diretto nelle tasche della compagnia di bandiera Alitalia”.
Ponte di Ognissanti. Immacolata, Natale, Capodanno. Con un click sul web si fa presto a capire quanto è costretto a spendere un salentino per un viaggio d’affari, di piacere e quant’altro. Il costo del volo Brindisi – Praga? “Solo” 553 euro con uno scalo intermedio a Roma.
“ Noi salentini residenti in Svizzera, scrive Antonio, ci siamo entusiasmati quando abbiamo visto che Easy Jet offriva dei voli nel nostro Salento a prezzi interessanti, ma poi tutto è andato in fumo. Perché?”.
Nessuna risposta, nessun passo in avanti all’orizzonte; sembra semmai che ci sia la volontà di tagliare le ali a un aeroporto che meriterebbe di decollare.
Basti pensare alla recente decisione della compagnia My Air. Il tre ottobre, a poche ore dalla conferenza stampa della My Air che annunciava i nuovi collegamenti aerei da e per Bari, si diffonde la notizia che la stessa compagnia non avrebbe assicurato il collegamento Brindisi – Milano Malpensa. E così è stato. Dal 5 ottobre anche MyAir.com ha abbandonato l’aeroporto del Salento, ufficialmente per motivi commerciali.
Con un colpo di spugna è stato così cancellato un servizio, durato appena un anno, partorito dopo un lungo lavoro istituzionale, allo scopo di colmare le lacune lasciate da Alitalia.
Immediatamente si sono levate voci di contrarietà dall’opposizione del governo regionale e dal presidente di Confindustria Brindisi, Massimo Ferrarese, primo sostenitore della battaglia per l’aeroporto brindisino.
Un’infrastruttura primaria per il futuro dell’area jonico – salentina, costituita da circa due milioni di abitanti cui fa riferimento l’utenza, locale e non, delle tre province di Brindisi, Lecce e Taranto.
Tanto basta a spiegare le aspettative espresse a vari livelli ai tavoli che hanno animato il confronto con i vertici Seap nella fase successiva all’ormai famoso bando, conclusosi ad elusivo vantaggio di Bari.
Qualcuno sul forum del sito esprime il desiderio di un aeroporto a Lecce.
È lecito sognare, ma senza dubbio è opportuno catalizzare le energie sulla struttura già esistente per valorizzarla al massimo.
Occorre quindi pensare al modo in cui rendere Brindisi più appetibile e a come intercettare gli interessi delle compagnie, magari attraverso uno studio tecnico finalizzato a definire le aree geografiche di riferimento.del territorio e le rotte italiane ed estere più richieste.
Ciò presume che il tavolo tecnico svolga un’attenta attività di monitoraggio dei bisogni del territorio e di marketing territoriale, orientata ad assecondare gli aspetti economici piuttosto che quelli politici.
Il futuro dell’aeroporto di Brindisi potrà essere garantito soprattutto se si sarà in grado di attrarre le compagnie aeree charter e ovviamente ciò presume accordi anche a livello istituzionale, investimenti e un’attenta politica di programmazione.
Solo così si può scongiurare il rischio di un vero e proprio isolamento del nostro territorio dal resto del mondo.
E TeleRama, dal canto suo, si impegna affinché questo non accada ribadendo la necessità di mettere in atto la tanto auspicata concertazione tra gli enti locali per dare risposte concrete ai cittadini e al mondo economico salentino, fortemente penalizzato.
Bisogna quindi lavorare in questa direzione tenendo a mente che più voli a Brindisi equivale a dire più opportunità per il grande Salento!

di Maria Pia Mazzotta