La settima battaglia di TeleRama Un primo obiettivo raggiunto: il rilancio del Velodromo di Monteroni Sport sano… Scuola di Vita

2 Novembre 2007 La settima battaglia di TeleRama Un primo obiettivo raggiunto: il rilancio del Velodromo di Monteroni Sport sano… Scuola di Vita

citta_magazine

Cos’è lo sport? Qual è il vero significato di questa parola? Viene proprio da chiederselo in un momento in cui la tragedia ci fa soffermare e riflettere.
Non c’è Salento, non c’è Puglia, non c’è Lazio o Basilicata in occasioni come queste; nessuna differenza tra loro. C’è solo una società malata alla disperata ricerca di valori che abbiamo sotto gli occhi, eppure non vediamo perché ciechi nell’animo.
La settima battaglia di TeleRama squarcia questo buio e lotta per uno sport sano , vero, educativo. Lo sport è vita, è entusiasmo, è momento di aggregazione, è cultura. Questo è il messaggio che TeleRama invita a seguire, ricordando che non si tratta esclusivamente di attività agonistica, ma in particolare per i bambini e gli adolescenti, di uno dei principali momenti di crescita sociale e morale.
Dal doping, alla corruzione, fino alla violenza, sono diversi i fattori inquinanti e diverse sono le discipline sportive contaminate in questi ultimi anni. Impegnati a conquistare una vittoria a tutti i costi, in molti hanno dimenticato che lo sport è una scuola di vita, in grado di tenere i giovani a distanza da pericolose tentazioni. Ma come avvicinare le nuove generazioni alla pallavolo, al calcio, alla corsa o al ciclismo se mancano le strutture adatte?
Proprio per questo TeleRama da mesi è impegnata per favorire e stimolare la nascita di nuovi centri sportivi di qualità, effettivamente funzionali e funzionanti, l’adeguamento e l’ammodernamento di impianti già esistenti per tutti i tipi di attività evitando al tempo stesso sprechi di risorse.
La settima battaglia vanta, a tal proposito, un grande traguardo: quello di aver rilanciato il velodromo degli ulivi di Monteroni che sembrava essere caduto nell’oblio. La grande struttura sportiva, nata negli anni ’70 per ospitare le olimpiadi di ciclismo è stata infatti via via abbandonata. Di recente però la segnalazione di un comitato spontaneo, nato proprio dalla sottoscrizione della battaglia sullo sport, è stata determinante affinché la Provincia potesse rimettere mano alla questione. L’11 ottobre scorso, infatti, l’esecutivo di Palazzo dei Celestini ha affidato l’incarico di aggiornamento della progettazione del velodromo direttamente al vertice nazionale della federazione ciclistica italiana e grazie a un finanziamento di un milione e 750mila euro questo gioiello dello sport potrà risorgere.
E i ringraziamenti sul sito delle 10 battaglie non sono tardati ad arrivare. Sergio Quarta da Lecce scrive: “Vi dico bravi per aver anticipato Striscia la Notizia sull’abbandono dei lavori del velodromo degli ulivi. Tutti i ciclisti vi ringraziano. Bravi, sempre prima della notizia”.
Gli fa eco un appassionato di ciclismo con un significativo ricordo: “Credo che le mie parole possano rappresentare tutta quella generazione di ciclisti che hanno trascorso un periodo della propria vita (dall’età di 10 anni fino ai 18 anni e oltre…) nel Velodromo degli Ulivi. Siamo cresciuti nel rispetto delle regole dello sport, della sana competizione agonistica e del confronto con altre realtà ciclistiche che venivano da tutta Italia. Abbiamo vissuto esperienze che hanno forgiato i nostri caratteri, lontani da quelle “strade” dell’effimero che tanti nostri coetanei purtroppo hanno percorso a loro spese. E poi come dimenticare il confronto con campioni e tecnici di fama mondiale! Ricreare tutto questo per i ragazzi che oggi volessero avvicinarsi al ciclismo è fondamentale, lontani dai pericoli del traffico e da altri “pericoli” (droga, alcol ecc.) che minacciano il futuro dei nostri figli. Avere una struttura funzionante farà sì che il ciclismo talentino torni a non essere secondo a nessuno”.
Sempre in tema di carenza di strutture, Luigi Greco riflette sull’impossibilità di praticare sport sano e sicuro all’aperto: “Da atleta podista questa battaglia mi sta particolarmente a cuore in quanto è legata alla sicurezza stradale e all’ambiente. Fare sport per le strade del Salento è pericolosissimo e che dire delle campagne inquinate”?
E Gabriele Signore da Trepuzzi, partendo da una riflessione sul calcio malato, invita a posare lo sguardo su altre realtà sportive: “Diamo spazio a tutti gli sport salentini da sempre bistrattati dai mezzi di comunicazione. Penso al Rugby, al Basket, vere e proprie realtà che superano la visione dell’immaginario collettivo. Date voce a questi sport nobili per cultura e valori”.

di Maria Pia Mazzotta