Fare informazione vuol dire avere il coraggio di metterci la faccia

2 Aprile 2008 Fare informazione vuol dire avere il coraggio di metterci la faccia

Ci sono televisioni e televisioni, c’è informazione e informazione.

Non basta passare in rassegna ogni giorno le notizie più importanti, non basta garantirsi la presenza di ospiti di rilievo all’interno dei programmi, non bastano nemmeno gli indici di ascolto: è la responsabilità individuale, è il coraggio di scendere in campo in prima persona, è la voglia di combattere per cambiare lo stato attuale delle cose, che fa di un giornalista un vero giornalista, che fa di un telegiornale un notiziario autorevole, che fa di una televisione una “buona” televisione.

E’ proprio nell’offerta informativa che una televisione si deve distinguere: dovere, correttezza, moderazione, rispetto dei cittadini, prima di essere delle regole del mestiere, devono essere regole di vita.
Chi fa informazione in televisione deve coraggiosamente scegliere di farsi carico di una forte responsabilità di rappresentazione della realtà quotidiana e di educazione delle coscienze, deve impegnarsi per sensibilizzare e sviluppare un senso di corresponsabilità, che coinvolga l’intera società, deve svolgere il ruolo di vero e proprio servizio pubblico.
Usare la forza dell’informazione televisiva per offrire un servizio pubblico significa prima di tutto creare un progetto che possa concretamente, con i fatti, offrire il proprio contributo per il raggiungimento di traguardi comuni: oggi i giornalisti non possono più essere i soli curatori del servizio di un telegiornale, o i moderatori di scontri tra politici, o i conduttori di rubriche di approfondimento, ma devono rappresentare i paladini pronti a scendere in campo personalmente e a lottare al fianco del mondo politico, economico ed istituzionale, ma soprattutto al fianco della gente comune.
La democrazia, infatti, è affermazione di libertà, e la televisione non solo deve essere difesa della libertà, ma anche cultura, morale, progresso: non basta solo sollevare i problemi che ci riguardano, entrare nelle case della gente spettacolarizzando i fatti di ogni giorno,ma bisogna essere capaci di offrire possibili strade da intraprendere.

E’ da questa forte consapevolezza che sono nate le 10 battaglie di Telerama, che diventano ogni giorno di più una “ missione” comune a tutta la cittadinanza, e che trattano temi di forte impatto sociale: l’obiettivo è fortificare la partecipazione e il coinvolgimento di tutti, senza la presunzione di risolvere da soli i tanti problemi che purtroppo esistono.
Le battaglie di Telerama sono le Battaglie della comunità leccese, brindisina e tarantina, e tutti indistintamente devono sentire la responsabilità e il dovere civico di prenderne parte, ognuno per quello che può fare. Infatti, noi siamo sempre pronti ad accogliere ogni proposta e anche critica se c’è, senza alcuna chiusura: scendere in campo con le dieci battaglie significa salvaguardare uno dei fondamentali diritti del cittadino, ossia la partecipazione diretta alla vita pubblica, contribuendo fortemente alla sua crescita sociale.
Non si tratta di sostituirsi ai politici, ma di svolgere un ruolo di partenariato sociale, di monitoraggio del territorio, che parte da una più forte presa di coscienza collettiva e individuale, da una più approfondita conoscenza, capace di stimolare l’opinione pubblica, sensore dei bisogni dei cittadini.
E’ una informazione che sceglie, e che mira unicamente a promuovere una cooperazione di reciproco beneficio nell’interesse della collettività.

E’ chiaro che qualche precisazione va fatta: chi decide di offrire una informazione militante, compie una scelta coraggiosa, che vuole essere una denuncia onesta contro la pigrizia e il lassismo dei politici, contro la politica come esclusiva pratica di potere, dedita esclusivamente a interessi personali, e non al bene comune, contro la mancata collaborazione da parte delle istituzioni, contro le scelte “comode” e “superficiali” che spesso compiono coloro che hanno il potere di decidere, contro gli sprechi e i privilegi di ogni sorta.
E’ con questo progetto di informazione militante che Telerama è presente nelle comunità di Lecce, Brindisi e Taranto, con le dieci battaglie rivisitate e con un telegiornale unico, unico non solo nella forma, ma nel contenuto: il TRNews Lecce (alle ore 14.30 e 20.30), il TRNews Brindisi (alle ore 14.00 e 20.00) e il TRNews Taranto (alle ore 13.30 e 19.30), unitamente alle edizioni interprovinciali e al TG sportivo (alle ore 15.00 e 21.00), ci permettono di avere una informazione puntuale e minuziosa, e favoriscono un allargamento e un ampliamento dei bacini di utenza attuali, nella direzione dell’ apertura a nuovi mercati.
La nostra è una informazione che parte dal basso, è l’attuazione della democrazia, che fa crescere la trasparenza e l’efficienza nella gestione della cosa pubblica, sul piano dell’occupazione, della qualità della vita, della garanzia dei diritti sociali basilari.

E’ per questo, infatti, che, in tante occasioni, prevediamo la presenza di nostri gazebo per la sottoscrizione delle 10 battaglie, con il supporto di nostri giornalisti per fornire tutte le informazioni necessarie per accrescere la conoscenza dei cittadini delle province di Lecce, Brindisi e Taranto relativa alle nostre dieci battaglie, per condividere insieme a loro questo nostro progetto, per dare a loro la possibilità di fare una scelta consapevole e responsabile per il bene della propria città, impegnandosi personalmente.
Questo vuol dire essere giornalista, che è qualcosa in più di un mestiere, qualcosa in più di una professione: un vero giornalista è in modo non ufficiale, ma di fatto, un servitore pubblico, il cui dovere è unicamente quello di servire la comunità.

(pubblicato su Senza Colonne)

di Paolo Pagliaro

Lecce, 2 aprile 2008