Discorso Assemblea Generale 19 Febbraio 2011 – Cellino San Marco

19 Febbraio 2011 Discorso Assemblea Generale 19 Febbraio 2011 – Cellino San Marco

19 Febbraio 2011 Cellino San Marco (BR)

Ascoltarvi mi esalta.
Si perché vedete, noi siamo un esempio.
Un esempio di buona politica.
Perché non siamo banderuole che sventolano lì dove soffia il vento.
Perché oggi dimostriamo che non siamo una moda ma siamo una realtà.
Perché questa discussione certifica che chi dice che siamo un movimento di cartone, un soggetto mediatico, un prodotto televisivo…chi dice tutto questo…è un barese!
No scherzo….non è un linguaggio che ci appartiene, era solo una battuta per sdrammatizzare questo momento, che è per noi un momento di svolta. Un momento cruciale. Un momento storico.

DOBBIAMO COSTRUIRE IL NOSTRO FUTURO PENSANDO, INNANZITUTTO, A QUELLO DEI NOSTRI FIGLI.

E dobbiamo edificare il nostro percorso con quello che abbiamo. E noi abbiamo in teoria molto meno di altri: non abbiamo i loro soldi, non abbiamo le loro postazioni di potere. Non abbiamo la possibilità di gestire nomine ed incarichi. Noi non siamo quelli dello spoil system, che, per carità, abbiamo appreso che ufficialmente non è un reato, ma è un modo di fare, quel modo di fare del “questo a te e quello a me”, che non ci appassionerà mai.
Noi non abbiamo paura di chi é più potente di noi. Con loro ci misureremo, è questo che mi state dicendo, e ci sto! Noi dobbiamo temere solo noi stessi, le nostre indecisioni, le nostre fughe, le nostre crisi di fiducia, anche le nostre eventuali divergenze di domani dobbiamo temere.
Sarebbero la nostra debolezza, il nostro nervo scoperto. Il nostro tallone d’Achille.

Ma oggi che ho ascoltato….., ho acquisito un dato, ho certificato la consistenza del nostro patrimonio: IL SALENTO E’ DAVVERO L’UNICA COSA CHE ABBIAMO!
Ed allora la mia riflessione è: dobbiamo stare attenti.
Hanno fatto un sacco di fumo. Per lanciare segnali di pace.
Hanno fatto fumo perché adesso, all’improvviso, il Salento sembra al centro del mondo: ci vogliono dare alta velocità, strade, crociere e quant’altro.
C’è un PERO’, enorme, che non hanno considerato. E su questo dobbiamo tenere la barra dritta: NOI NON CI FIDIAMO PIU’

Il tempo della delega in bianco è finito. La pazienza è finita. E non è finita perché noi abbiamo improvvisamente perso la dote della saggezza dell’attendere. La pazienza è finita perché Ora, e ribadisco Ora, o mai più. LE NOSTRE AZIENDE SONO LE MIGLIORI DEL SUD D’ITALIA, I NOSTRI IMPRENDITORI SONO GLI EROI DEL VIVERE QUOTIDIANO, LA NOSTRA ECONOMIA HA UNA VIVACITA’ CHE E’ SCOMODA!
IL NOSTRO ESSERE CAPACI E’ SCOMODO! QUESTA E’ VIGLIACCHERIA!!!
Ed allora basta, è saltato il tappo amici miei, oggi è saltato il tappo. Quel tappo che ci vuole tenere sotto vuoto perché la verità è che in questa pseudo regione le economie presunte dominanti, quelle baresi, e i poteri sino a ieri dominanti, sempre quelli baresi, hanno conquistato la leadership gestendo il loro predominio con una violenza che ha il sapore del fare dell’arroganza e della viltà!
Noi serbatoio di voti, noi immondizia del carbone e della diossina, noi senza autostrada, noi senza una ferrovia degna di questo nome, noi con i porti e gli aeroporti che devono per forza restare piccoli e rattoppati, come un contentino. Si amici miei avete sentito bene: sino a ieri! Perché ciò che emerge oggi è chiaro. Per contare dobbiamo contarci e misurarci, e siamo pronti, siamo pronti tutti. Perché qui c’è in gioco molto di più di quello che sino ad oggi è emerso.
Sino ad oggi sono emerse dal mare le sirene che con il loro canto, per me stridente, hanno cercato di ammaliare la mia persona con la candidatura…!
NO, NO, NO e NO! Non hanno capito niente, ma proprio niente se qualcuno pensa che basta corteggiare uno per fare l’amore con tutti, avete sentito? E’ chiaro? Il vostro amico Paolo non è in vendita perché qui non c’è merce, in questa sala gremita non ci sono articoli da regalo.
No amici miei, in questa sala c’è il cuore produttivo della Regione Salento con cui da oggi bisogna fare i conti, in questa sala c’è il cuore pulsante del paese reale che non fa sconti.
Qui dentro c’è l’interlocutore principale di un nuovo modello di sviluppo, perché da oggi o si cambia o qui noi siamo pronti ad una rivoluzione che li porterà a saltare tutti in aria.
La rivoluzione è semplice: dal primo giorno ci siamo presentati come volti nuovi di un sentire nuovo, e non come voti da scippare e poi da gettare in pasto agli eventi.
Perché la differenza fra noi e il resto del mondo, alla fine è soltanto una: che se mi toccano uno di voi io divento pazzo furioso, se mi toccano uno di voi io sono pronto a combattere fino alla fine dei miei giorni. Mentre lì fuori si sbranano e continuano a mangiarsi per mesi anche quando i loro corpi puzzano di marcio!
Una guerra fra morti viventi che noi abbiamo il dovere di fermare.
Ed abbiamo il dovere di uscire da questa sala con uno spirito guerriero, dobbiamo entrare nell’agone che ci circonda per trasformare il teatrino in una bolgia di sacrosante rivendicazione, in una centrifuga di valori indiscutibili, dobbiamo trasferire questo sentimento di fratellanza e di amore nella bussola del nostro territorio.
Chi deve tradire lo faccia oggi, perché domani non ci sarà più spazio per i traditori, non ci sarà più tempo per i ripensamenti. Noi siamo nati liberi, e da oggi dobbiamo lavorare per la libertà, dobbiamo lavorare per ricostruire quello che in troppi hanno infranto: la speranza!

Se non cambiamo noi, non cambierà mai ciò che ci circonda. E la sincerità fra di noi è il primo, fondamentale passo per ricostruire la speranza. La mancanza di speranza ci renderebbe poveri ed indifesi, ci relegherebbe al ruolo di naufraghi in balia delle onde.
Governare i disperati è troppo facile, è per questo che da oggi raddrizziamo la schiena e guardiamo tutti negli occhi. Non in segno di sfida, ma nel segno della consapevolezza, della consapevolezza di essere tanti, forti, coraggiosi, militanti, guerrieri, uomini, donne, in una parola: salentini!
ED ALLORA NOI FAREMO OPPOSIZIONE PERMANENTE, E LO FAREMO GOVERNANDO!
Noi governeremo ovunque senza mai perdere lo spirito da cui siamo partiti: noi non siamo nessuno, non siamo i “figli di”, non siamo i “bamboccioni della politica”: noi siamo quelli che sono fieri del loro nome e del cognome dei loro padri, noi siamo quelli che non lasceremo che tutto scorra come un fiume se quel fiume non lo navighiamo da marinai consapevoli ed in qualche caso, perché no, da comandanti in capo!
OGGI SANCIAMO L’INIZIO DI UNA BATTAGLIA SACROSANTA: NOI DOBBIAMO MANDARE LE NOSTRE SENTINELLE NELLE SQUADRE DI GOVERNO DI TUTTO IL SALENTO, PERCHE’ QUELLI LI’ FUORI NON CE LA FANNO A TNERE LA BARRA DRITTA DA SOLI.
Se avessero l’UMILTA’ che abbiamo noi, e che non scambieremo mai con niente!, lo ripeto, non scambieremo mai con niente, INVECE DI OSTEGGIARCI CI DOVREBBERO CHIEDERE AIUTO.
Avverrà presto, statene certi.
Perché siamo noi la risposta giusta alla grande domanda di democrazia e di partecipazione. NOI SIAMO IL PIU’ GRANDE PATTO DELLA SOCIETA’ CIVILE CHE LA STORIA DEL SALENTO ABBIA PRODOTTO.
Ho sentito che ci sono diverse idee.
C’è una linea che potrei definire oltranzista.
Ovvero una linea che vorrebbe la nostra partecipazione alle elezioni amministrative a sostegno di quei candidati a Sindaco che porteranno da subito in consiglio le delibere per l’istituzione della Regione Salento e le faranno approvare.
Poi c’è una linea che definirei riformista: una linea cioè che è pronta a stipulare patti con chi crederà, caso per caso, nella nostra efficacia e nel nostro senso civico. Anzi, con chi dimostrerà con i fatti di credere nel nostro ruolo. E dunque con chi sposerà le nostre battaglie di territorio, contro gli sprechi e i privilegi, a favore delle infrastrutture, le nostre battaglie per la scuola, per l’agricoltura, per il turismo, per la sanità. La sanità…mi ero ripromesso di non nominarla nemmeno, perché il solo pensiero…mi provoca la nausea, e come vedete, non sto molto bene a causa di questa brutta influenza.
Ma anche questa linea più moderata, questa linea riformista, non dovrà mai perdere di vista la nostra stella polare:
l’istituzione della Regione Salento.
Il nostro sogno rimane, si rafforza, è la nostra meta e ci arriveremo. E’ difficile ma si può fare e ve lo ribadisco con convinzione.
E’ un percorso lungo, un percorso difficile, un sentiero su cui non manca, come avete visto, chi ha tutto l’interesse per posizionare trappole e tranelli, anche a costo di rinnegare se stessi e le proprie idee di ieri. Che fra l’altro, perdonatemi, erano nettamente migliori di quelle di oggi.
Ma la poltrona, si sa, è più comoda del lavoro quotidiano.
Affrontiamoci a viso aperto in campo aperto.
Fra la linea oltranzista e quella riformista decideremo insieme, senza padroni e senza signorotti che decidono per tutti, spesso costringendo la base ad apprendere dai giornali quale sia il loro futuro.
QUI LE IDEE SI ELABORANO, NON SI INCULCANO, qui le idee circolano vivacemente, con quella vivacità che non vedo negli occhi spenti di chi è arroccato nel proprio egoismo.
Ed allora diamo fuoco al castello dei tanti don Rodrigo che violentano le emozioni e che impongono le scelte.
Ragioneremo insieme e nei prossimi mesi decideremo di correre alle prossime amministrative a macchia di leopardo o con alleanze strutturali. E poi decideremo persino se infiltrarci a viso aperto nel palazzaccio barese che tanti ceffoni ci riserva quotidianamente. E perché no, valuteremo insieme persino se correre alle politiche e alle europee per portare a Roma e a Bruxelles la nostra istanza, il nostro sogno di una regione autonoma e forte che voglia vivere l’opportunità del federalismo fiscale, abolendo le province, gli Ato, gli enti para-regionali, para-provinciali, para-comunali e direi in generale “para-ssitari”! Non è questo il tema di oggi. Il tema di oggi non è con chi correre. Il tema di oggi è:
“INIZIAMO A CORRERE, PERCHE’ PIU’ VELOCI DI VOI, PIU’ VELOCI DI NOI, IN GIRO NON NE VEDO. NEMMENO SE SI FANNO SPINGERE DA QUEI POTERI FORTI CHE PORTEREMO AL MACERO”.
Ed allora bussiamo agli amici, facciamo le tessere, diventiamo tanti, ma talmente tanti da perdere il conto, tanto che ce ne importa, NON SIAMO NUMERI NOI. NOI SIAMO UOMINI!
Spalanchiamo le porte di questa sala e iniziamo a correre.
Perché la prossima volta, DOBBIAMO ESSERE TALMENTE TANTI CHE NESSUNO, E DICO NESSUNO, POTRA’ PERMETTERSI DI SCEGLIERE AL POSTO NOSTRO!
Viva il Salento, viva la REGIONE SALENTO!
Vi voglio bene, davvero, Grazie a tutti.

Cellino San Marco, 19 febbraio 2011