La vera riforma è ridare voce ai territori

15 Febbraio 2015 La vera riforma è ridare voce ai territori

Voglio cominciare dicendo che non avevamo dubbi, sapevamo che avremmo avuto ragione e che prima o poi tutti si sarebbero accorti dell’utilità e della necessità del nostro progetto. Sono 5 anni che il Movimento Regione Salento parla di riordino territoriale, città metropolitane, riforma-abolizione delle Province, nuovo regionalismo, fusione di Comuni e dei rischi di derive centraliste.

Tutti argomenti che oggi intasano le agende della politica, quella politica che stranamente fino a ieri ha chiuso gli occhi davanti a tali emergenze e a queste proposte di rilancio di un sistema istituzionale infiacchito dal tempo e usurato dalla politica vecchia e arraffona.

E brutto dire “avevamo ragione noi”, ma è la verità. Una verità che spiace forse a qualcuno, anche se i tempi e l’evoluzione repentina della nostra storia economica e sociale, impongono a tutti i costi una riflessione condivisa.

Non c’è forza politica che oggi non riprenda le questioni e le battaglie ideali che abbiamo affrontato in questi anni. Forse con eccesso di tenacia e a rischio di sembrare noiosi e certamente annoiando che credeva di poterne fare a meno o chi ci considerava visionari o peggio mere comparse sul palcoscenico della politica.

Ma quale politica? Quella che non ha visto o ha fatto finta di non vedere i ritardi del Paese,le malattie e i disastri del nostro territorio, la politica preoccupata solo del carrierismo e del potere? E’ chiaro che quella politica non aveva né tempo, né interesse a modificare piani e assetti.

Noi invece che non avevamo di queste preoccupazioni ci portavamo dentro la voglia e il bisogno di pensare al futuro di questa terra e del Paese , di introdurre nel dibattito politico un concetto di buona amministrazione con meno burocrazia e più vicinanza alla gente.

Tanto più oggi che la riforma farsa-truffa delle province ha svelato ormai la pochezza della sua azione, portando più danni che benefici e annullando nei fatti i buoni propositi della spending review. Oggi che tutti vedono gli errori commessi e gli scarabocchi riformatori degli ultimi governi, forse possiamo sperare in qualcosa di veramente efficace.

Se penso che soggetti politici come Forza Italia finalmente stanno attivando i loro quadri per spingere sulla riflessione attenta a questi temi, anche in vista dell’elezione regionale, capisco che abbiamo vinto, perché alla fine il messaggio è passato e non importa se con o senza paternità originali o legittimi proprietari.

Non è questione di copyright, insomma, ma di sopravvivenza della nostra terra, dei nostri piccoli comuni, abbandonati ad un triste destino, di sviluppo delle nostre imprese che hanno bisogno di seri interlocutori istituzionali, vicini e reali. E’ questione di vita non di condanna a morte di migliaia di cittadini presi in giro dalla politica che si disperano per un lavoro perso o un lavoro che non troveranno mai.

Rispetto a questo quadro drammatico finalmente abbiamo una chance, quella di combattere insieme l’unica battaglia, quella di cercare un’intesa politica su come gestire la complessità del territorio, dando a tutti i registri territoriali pari dignità e rilevanza, senza sovrani e sudditi, cittadini di serie A e di serie B, ma diremmo meglio, con un più diffuso protagonismo generale.

Le nostre idee, i nostri programmi, i progetti del Movimento Regione Salento li abbiamo messi disposizione, sono alla portata di tutti se solo tutti lo vorranno, sono patrimonio comune di buonsenso. E’un vantaggio per tutte quelle forze politiche che ancora non hanno elaborato un’azione concreta di contrasto ai mali della pubblica amministrazione, semplicemente perché solo adesso si sono accorte dell’urgenza di tali questioni.

E’ evidente che il tempo è il fiato che abbiamo speso non sono andati sprecati, anzi si sono arricchiti di ulteriori apporti, di sensibilità nuove e del contributo di un esercito di scettici della prima ora.

Adesso nel Salento, in Puglia e in Italia non c’è più nessuno che ride quando si parla di revisione regionalista, anzi si contrappongono fronti opposti con una parte del Partito Democratico e parte delle Sinistre che, a nostro avviso sbagliando, proclamano un Italia con 12 o 10 macro regioni, noi , Fratelli d’Italia e un’altra parte del PD con protagonisti parlamentari salentini che sulla base di studi più accurati e scientifici , esattamente quelli della Società Geografica Italiana, pensano che si debba riordinare complessivamente il quadro istituzionale con solo 31 enti decisionali ( nuove regioni virtuose) determinanti e che bisognerebbe cancellare (ma completamente ) tanti inutili enti spreconi , i carrozzoni e le carovane di nani e ballerine che costellano il nostro panorama. Proprio in questi giorni hanno presentato la proposta di legge.

Territori troppo grandi e con morfologia diversa meritano baluardi di controllo e coordinamento istituzionale diversi e più aderenti alla realtà viva.

Ecco ragioniamo di futuro, ma facciamolo tutti insieme sulla base di elementi concreti e non di interessi di parte e di personalismi.

Siamo qui per servire il nostro territorio , le nostre città, non per servircene, come si è fatto per tanto tempo fino a oggi.

La responsabilità è nostra, e occhio che” i bambini ci guardano”.

di Paolo Pagliaro

Lecce, 15 febbraio 2015