La sinistra prima alleata della Xylella, in piazza per rompere il silenzio

25 Febbraio 2015 La sinistra prima alleata della Xylella, in piazza per rompere il silenzio

Sono scesi in piazza ieri gli olivicoltori e vivaisti piegati dal dramma della Xylella.
Due anni tragici che hanno fatto emergere tutte le debolezze di una politica inadeguata che ha dimenticato la necessità di rendersi utile, risolvendo i problemi.
Gli ulivi rappresentano da sempre un simbolo del Salento, che oggi rischia di cambiare immagine irreversibilmente. Nei tg e sui giornali, quelle immagini di ulivi secchi e bruciati suonano come una sconfitta e una piaga socio-economica, ma anche come una denuncia dell’inazione istituzionale.
Due anni in cui gli operatori del settore hanno patito un assordante silenzio da parte di Vendola e del Pd, così inspiegabile da sembrare strategico. Strategico per distruggere non solo il paesaggio, ma anche un settore di florida e significativa economia.
Ieri è stata una giornata di rivelazione anche della scarsa rappresentatività di alcune associazioni di categoria: il comitato spontaneo è nato per sostituirsi a sigle più interessate a non dare fastidio alla sinistra che a difendere i loro rappresentati.
Decine di migliaia di ettari bruciati, senza che nessuno –per ben due anni- facesse qualcosa per limitare i danni. Un’onta, una macchia indelebile che rischia di far saltare il banco e, nonostante ciò, la Regione chiede di più: non solo non ha sostenuto i produttori e vivaisti che hanno visto franare i loro redditi, ma ha imposto anche degli interventi a loro carico. Oltre al danno, anche la beffa. Fummo tra i primi a lanciare l’allarme sulla Xylella, ma dall’alto della loro incompetenza, Vendola e Stefano e Nardoni come spesso accade non vollero ascoltare.
Oggi, invece, sono costretti a guardare il dolore dei nostri concittadini, abbandonati al loro destino mentre protestano per strada.
Io sono con loro.

di Paolo Pagliaro

Lecce, 25 febbraio 2015