Riforma Titolo V, neo-regionalismo: firmata da parlamentari, è una gioia

4 Marzo 2015 Riforma Titolo V, neo-regionalismo: firmata da parlamentari, è una gioia

La proposta di riordino istituzionale e territoriale del neo-regionalismo del Paese è stata presentata da un Gruppo di parlamentari del Partito Democratico, primo firmatario il salentino Salvatore Capone.
Essendo il partito di maggioranza relativa in Parlamento, per me è un traguardo importantissimo, che apre le porte ad altri successi frutto di un impegno di anni per la nostra terra, il Salento, e per tutta l’Italia.
Dopo anni di indifferenza della politica ,oggi si apre una fase nuova, fatta di consapevolezza della serietà di uno studio e della felice intuizione sottesa.
L’Italia delle 31 Regioni, senza Province, senza enti inutili intermedi, con l’accorpamento dei piccoli Comuni.
E ancora: nuovo regionalismo, stavolta autentico, rivisitando l’art. 117 della Costituzione come mai fino ad ora, dopo innumerevoli tentativi di riforma andati male, o semplicemente peggiori di quanto si voleva modificare. Invece, dal Salento possiamo dire che sia partita la risposta più efficace per offrire al Paese un nuovo modo di interpretare lo Stato, dove l’unicità dell’autonomia delle Regioni rappresenta la forma più autentica di unificazione del territorio.
La riforma del Titolo V è nell’agenda politica da tanto tempo, senza che nessuno sia riuscito a trovare la formula più compiuta.
Noi, e la Società Geografica Italiana, si. E possiamo dire con orgoglio di aver creduto in una buona idea che oggi trova il plauso delle forze politiche nazionali. Per ora, la proposta porta la firma dei parlamentari del Pd, ma a breve potrebbe suscitare ancora più consenso: abbiamo ricevuto feedback positivi dalla Lega Nord, Fratelli d’Italia che proprio domani ne discuteranno con l’on. Giorgia Melonj, ed altri che arriveranno a breve in via ufficiale.
È una bella giornata che ci consente di sognare ancora per il meglio. Abbiamo messo a disposizione le nostre idee che sono un patrimonio comune di buonsenso.
Ed ora possiamo ragionare tutti insieme di futuro non per servirci del territorio, ma per servirlo.

di Paolo Pagliaro

Lecce, 4 marzo 2015