Italicum, Renzi il catto-fascista-riformista e tanto altro

27 Aprile 2015 Italicum, Renzi il catto-fascista-riformista e tanto altro

Sull’Italicum siamo arrivati alle minacce: “Se non passa, cade il governo”. Così disse il nuovo catto-fascista-riformista e chi più ne ha, più ne metta; alias, Renzi.
Un parlamento incostituzionale si appresta a varare una riforma elettorale altrettanto incostituzionale sotto lo schiaffo del ‘tutti a casa’. Che, poi, non avremmo granché da allarmarci, visti i risultati più che deludenti della cometa renziana.
Ma pensiamoci un po’ su: se l’avesse fatto un premier di centrodestra? Sarebbero scese in campo le brigate rosse, avrebbero lanciato molotov contro il Parlamento, avrebbero urlato alla svolta neo fascista… senza contare il merito della riforma, che ripropone tutti i vizi del Porcellum (da maggioranze ‘variabili’ tra Camera e Senato allo squilibrio tra il numero di seggi attribuiti e il numero di voti, ecc.).
Ma poi, qual è l’urgenza di varare una legge elettorale se le elezioni, in teoria, sono fra tre anni?
Il nostro quadro costituzionale affida pacificamente al parlamento l’onore di questa riforma e Renzi sta forzando la mano per un’impronta governativa.
Perché? Perché depauperare le Camere delle proprie prerogative, senza che ci sia un’evidente urgenza? Ci sono tante emergenze in Italia: dalle tasse alla crisi delle imprese, delle professioni, la carenza dei servizi… un premier dovrebbe avere ben altre priorità per la testa e decisamente più importanti della riforma delle regole del gioco. Ad ogni modo, Renzi è una cometa se lo vogliamo noi cittadini.
Il popolo può votare e cambiare le cose. Se lo fa ragionando sui fatti e non con sentimenti di pseudo simpatia.

di Paolo Pagliaro

Lecce, 27 aprile 2015