Xylella: Renzi twitta, non disturbatelo!

29 Aprile 2015 Xylella: Renzi twitta, non disturbatelo!

L’Europa, come sempre, sembra si tappi le orecchie ogni qual volta c’è da intervenire a sostegno di uno Stato membro in difficoltà.
Sulla Xylella abbiamo superato ogni fantasia: non solo si dispone l’eradicazione degli ulivi infetti, ma tra Brindisi e Taranto si impone una vera e propria strage di piante anche sane. Siamo a dir poco sbigottiti, senza parole.
Sono due anni che la Xylella è nota alle cronache, ma sia da Vendola che dalla Giunta regionale abbiamo avuto solo straordinarie performance di nullismo.
Renzi… bè, Renzi ha fatto tantissimo per contrastare il batterio killer: si è scatenato un sacco a twittare. Mica tarallucci e vino! E, dunque, siamo arrivati al punto che il governo nazionale ha nominato un commissario straordinario, le cui prime parole sono state ‘La situazione è drammatica’; ed oggi, l’Ue tenta di commissariare, di fatto, l’Italia, imponendo misure catastrofiche per il paesaggio e per l’intero settore (ad essere maligni, si potrebbe anche pensare che qualcuno abbia interesse a desertificare le campagne salentine). A nessuno è venuto in mente di proporre rimedi biologici, utilizzando insetticidi naturali, sperimentati e funzionali. Ma, appunto, forse a qualcuno non conviene salvare i nostri ulivi, che ‘occupano’ ampi spazi che potrebbero fruttare molto di più, invece, se diventassero location per altre attività imprenditoriali.
Il premier, nel frattempo, è giustamente impegnato a calpestare il parlamento per la legge elettorale, che si mangia ed è una manovra rilevantissima per la vita di noi cittadini (…). Certo, facciamo dell’ironia, ma tenendoci a debita distanza da agricoltori e vivaisti inferociti che non hanno avuto ancora un euro per far fronte ai danni dell’emergenza. Dobbiamo, tuttavia, fare della buona informazione e non possiamo sottacere che Renzi qualcosa per l’agricoltura l’ha fatta: ha introdotto l’imu sui terreni agricoli, anche quelli colpiti dall’infezione e improduttivi! Belpaese, così si dice. Ma nei fatti, chi ci verrebbe mai a vivere da noi?

di Paolo Pagliaro

Lecce, 29 aprile 2015