Trivelle: “Renzi a braccetto con multinazionali, pronti a distruggere il territorio italiano”

13 Luglio 2015 Trivelle: “Renzi a braccetto con multinazionali, pronti a distruggere il territorio italiano”

A differenza del Pd e della sinistra in generale, Forza Italia non ha mai ceduto il passo, nell’analisi delle questioni e nelle scelte conseguenti, a pregiudizi ideologici di sorta. Eppure, oggi ci troviamo in un paradosso storico, che ribalta tutte le tendenze valoriali tra schieramenti: Renzi è stretto a doppio filo alle multinazionali che vorrebbero annientare i nostri mari per pochissime gocce di petrolio; mentre il centrodestra difende il diritto dei territori ad autodeterminarsi, nella più eroica tutela del paesaggio. Quello delle trivelle non è un problema solo delle regioni coinvolte, ma un nodo nazionale che fornisce nuovi paradigmi di interpretazione delle linee programmatiche di governo ed opposizione.
Abbiamo una visione diversa dei territori perché la bellezza delle coste italiane rappresenta una fonte economica, turistica e non solo, inestimabile. Peraltro, nei nostri fondali il petrolio, oltre ad esserci in quantità ridottissime, è anche di pessima qualità. Questa è una certezza della scienza che certifica l’inutilità dei bombardamenti nei fondali per la ricerca di idrocarburi. Vale la pena piegare un Paese che ha fatto del mare la sua cultura e la sua fortuna, per poche gocce di oro nero che non basterebbero per le esigenze di otto settimane?

È una follia renziana ed è lecito domandarsi perché. Ma anche se il governo dovesse decidere, miracolosamente, di non calpestare la voce delle comunità, il problema non sarebbe affatto risolto: è necessario stringere accordi bilaterali con i Paesi che si affacciano sul nostro stesso mare Mediterraneo. Perché, altrimenti, gli effetti nefasti dalle trivellazioni nelle coste di questi Stati giungerebbero fino a noi. I disastri ambientali provocati dalle trivelle sono noti a tutti: basti pensare agli Stati Uniti, a quelle orrende chiazze nere che hanno devastato interi Stati che affacciano sull’oceano. Nell’Adriatico , nello Jonio, nel Tirreno e in tutto il Mediterraneo mare semi chiuso l’effetto sarebbe centuplicato. È chiaro, dunque, che sia necessaria una volontà politica forte. Che Renzi non ha, tanto da aver mortificato (in chiave statalista e centralista) la tutela dell’ambiente nello Sblocca Italia, privando le Regioni, i territori delle competenze in materia.

In tutto ciò, dall’Europa nemmeno una parola: mentre da Bruxelles sono velocissimi a imporci assurdi e ingiusti obblighi, sulla tutela delle coste e dei fondali l’Europa non batte ciglio. A casa nostra, con questo atteggiamento, Renzi sta determinando ancora una volta uno scollamento gravissimo tra i cittadini e la politica che dovrebbe agire nel rispetto del mandato elettorale. Certo, perché non ha ricevuto alcun mandato dagli italiani… Un motivo in più per andare a casa e lasciar spazio ad una ritrovata (e dimenticata) democrazia.

Lecce, 13 luglio 2015

Paolo Pagliaro
Ufficio di Presidenza Nazionale Forza Italia
Responsabile dipartimento regionalismo, federalismo e identità territoriali
Responsabile Cultura, turismo e comunicazione in Puglia