Nasce a Lecce il Comitato No al Referendum Costituzionale

25 Giugno 2016 Nasce a Lecce il Comitato No al Referendum Costituzionale

Dalla Gran Bretagna abbiamo avuto una lezione di civiltà, di democrazia, ed un esempio di come un popolo non rinunci ad esercitare la sua sovranità. Anche il referendum costituzionale di ottobre guarderà nella stessa prospettiva, ma per noi ha un valore ulteriore: gli italiani non vengono chiamati al voto per le elezioni politiche ormai da anni e devono combattere contro un governo abusivo che vuole rincarare la sua dose di potere a botte di sfregi alla Carta Fondamentale.

Per gli italiani il referendum è un voto per la dignità, va oltre i meri quesiti referendari. Sarà il momento in cui come popolo saremo chiamati, dopo anni, a decidere e lo dobbiamo fare se vogliamo continuare a dirci meritevoli di vivere in un contesto democratico. Perché è proprio la democrazia ad essere nel mirino di Renzi.

Un premier mai votato che vorrebbe varare una riforma dittatoriale nel dna: dopo le province, infatti, che non sono state per nulla abolite ma solo asservite alle scelte dei partiti e non più a quelle degli elettori; anche il Senato dovrebbe sfilarsi dallo spazio democratico riservato ai cittadini. Un senato non eletto ma composto da nominati dai partiti è l’ennesima operazione ghigliottina al consenso popolare espresso nelle urne: il senato resterà, ma ai cittadini togliamo il diritto di deciderne i componenti. Una cosa che fa rabbia e non poco. Senza contare il metodo: un premier non eletto decide di redigere la riforma con una parte del parlamento illegittima perché illegittimo è stato dichiarato dalla Consulta il premio di maggioranza, che ha consentito l’elezione di un gran numero di parlamentari. Un abominio.

Per questo è fondamentale costituire i comitati per il “no” al referendum su tutto il territorio: perché i cittadini vanno informati e spronati a votare.
Renzi ha smantellato la scuola, dato un colpo alle partite iva, ora chiede di tagliare i servizi sanitari, le imprese non le pensa nessuno, ha dimenticato le promesse sull’Ilva di Taranto, ha nel suo governo banchieri e amici del petrolio, vuole svendere il paesaggio alle multinazionali, ha aumentato le tasse, messo in crisi i risparmiatori… ed ora, coerentemente con lo smantellamento generale del Paese, vuole calpestare le Regioni e stracciare la costituzione con i voti di una minoranza del paese.

Dobbiamo darci da fare, così come lo hanno fatto gli inglesi. Cameron si è dimesso, ora per Renzi ci sarà un’altra prova di coerenza. L’Italia è unita contro la sua riforma e voterà no al referendum.

Lui si dimetterà come ha promesso, restituendo lo scettro del potere ai legittimi titolari, ovvero i cittadini?

#iovotono #renziacasa

Lecce, 25 giugno 2016

Paolo Pagliaro
Ufficio di Presidenza Nazionale Forza Italia
Responsabile dipartimento regionalismo, federalismo e identità territoriali
Responsabile Cultura, turismo e comunicazione in Puglia