Scontro ferroviario: la cattiva politica è la vera responsabile

13 Luglio 2016 Scontro ferroviario: la cattiva politica è la vera responsabile

La rabbia è un sentimento, legittimo, autentico quando scaturisce dalla manifestazione di un’ingiustizia. Quelle decine di vite spezzate sono un macigno. E finalmente, da Bari a Roma, in Italia ci si accorge di un Paese che corre a due velocità e hanno “scoperto” la pericolosità del binario unico.

Già. Perché qualcuno vorrebbe farci credere di non averlo mai saputo prima, piangendo lacrime di coccodrillo. Perché nel 2016 è normale affidare la vita delle persone ad una telefonata, a segnali da anteguerra che viaggiano per mano umana e non in modo automatico.

Oggi, con il sangue sulle linee ferroviarie tra Andria e Corato, l’Italia ha scoperto che al Nord si fa una battaglia istituzionale per la Tav che non arriverà mai a Lecce, e al Sud un corpo vale quanto un sacco di patate.È la verità. La dura verità che ha dei responsabili precisi: quelli al potere da oltre vent’anni. Perché non ci stiamo a ricercare colpe di un tecnico che ha sbagliato. Troppo facile, troppo comodo. Una Puglia e un Salento che hanno centinaia di chilometri di ferrovie a binario unico non si possono permettere il lusso di girare a vuoto e trovare capri espiatori.

Non ci stiamo. Non ci stiamo perché la verità è che il raddoppio dei binari ha subito le conseguenze di una burocrazia e di una politica lenta e farraginosa, costretta nelle maglie degli interessi di pochi. Quelle vittime sono state ammazzate. L’immagine della mamma abbracciata alla figlia nel suo ultimo respiro su questa terra. Quell’attimo fuggente che ha spento la luce sul futuro di donne, uomini e bambini che hanno la sola colpa di essere nati in una terra dimenticata. Una terra che ha sfornato decine di esponenti politici di rilievo che non hanno fatto nulla per salvarli.

È questa la verità. E noi dobbiamo prenderne atto, dobbiamo aprire gli occhi per inchiodare i veri responsabili. Quelli che la parola “Sud” la usano solo per gli slogan del momento, quelli che si fanno eleggere in Regione, in Parlamento, Europa per aggiungere una medaglietta alla giacca.Dovrebbero provare solo vergogna. E dovrebbero provare anche a stare in silenzio, perché le loro parole commosse puzzano di ipocrisia. Venduti, opportunisti, poeti, che non hanno puntato sulle infrastrutture perché non portano voti. Perché non abbiamo solo il binario unico, in Puglia. Abbiamo anche le Ferrovie Sud Est, quelle che viaggiano ancora con le littorine e che regalano al Salento un servizio degno di un Paese del terzo mondo. Quelle che gestiscono anche il trasporto su gomma, con gli autobus che si incendiano con i passeggeri a bordo.

Ecco, in Puglia e in Salento abbiamo anche questo, perché c’è chi si è mangiato tutto, rosicchiando fino all’osso da decenni. Ed è ancora qui, in prima linea, a propinarci sermoni. Chi si è “romanizzato” dietro una cravatta elegante e che non ci ha lasciato nemmeno le briciole.

Pretendiamo i nostri diritti. Se abbiamo ancora un’anima.

Lecce, 13 luglio  2016

Paolo Pagliaro
Ufficio di Presidenza Nazionale Forza Italia
Responsabile dipartimento regionalismo, federalismo e identità territoriali
Responsabile Cultura, turismo e comunicazione in Puglia