Gentiloni, Bollorè, Calenda: parole e danni

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15 Dicembre 2016 Gentiloni, Bollorè, Calenda: parole e danni

Parole, parole e parole, chiacchiere e parole: Gentiloni come Renzi, non c’erano dubbi. Mentre in Italia si gioca a ridare vita agli zombie della politica arrivano i corsari a depredarci della più importante azienda italiana: Mediaset.

La mossa del francese Bolloré attraverso Vivendi è l’ennesima sfida ai nani della politica. “Una scalata ostile non è il modo più appropriato di procedere per rafforzare la propria presenza in Italia” – ha affermato il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. “Il Governo – ha aggiunto – monitorerà con attenzione l’evolversi della situazione”.

Parole insipide e di facciata perché la domanda è una: “Non esiste un organo di controllo che vigili su queste strategie che mirano a indebolire i nostri colossi? E dov’era mentre Bolloré scorrazzava in borsa senza regole?”. E infine: “È un attacco a Berlusconi per dirgli di non agitarsi troppo in politica?”. L’orgoglio del Presidente e della sua famiglia sapranno arginare, con tante difficoltà, anche questa situazione. Giù le mani da Mediaset.

Lecce, 15 dicembre 2016

Paolo Pagliaro
Ufficio di Presidenza Nazionale Forza Italia
Responsabile dipartimento regionalismo, federalismo e identità territoriali
Responsabile Cultura, turismo e comunicazione in Puglia