Il forte intreccio tra caos trasporti e Regione Salento

27 Giugno 2017 Il forte intreccio tra caos trasporti e Regione Salento

L’editoriale su Quotidiano di Puglia del 27 giugno 2017

Leggendo con attenzione l’editoriale di domenica del Nuovo Quotidiano di Puglia, dal titolo “Disastro Trasporti…” non posso fare a meno di concordare sullo scempio perpetrato ai danni della nostra terra con la gestione scellerata dei Trasporti da parte della Regione Puglia e dal Governo nazionale che appaiono sempre più lontani dai nostri bisogni primari.  È impensabile quello che sta accadendo in questi giorni; i lavori per la messa in sicurezza della rete ferroviaria mettono in ginocchio il Salento isolandolo fino al 2 settembre, a questo aggiungiamo la cancellazione dei voli e ci accorgiamo che tutto è frutto della mancata visione programmatica di politici che continuano a sbagliare tempi e modi del loro lavoro e non si fermano mai un attimo per fare una serie analisi su quello che stanno producendo. La situazione dei collegamenti e dei trasporti nel Salento è drammatica, eppure dovrebbe avere la priorità perché il nostro territorio è a forte vocazione turistica.  Nel mondo contemporaneo i collegamenti sia virtuali che reali sono la base della crescita di ogni territorio, e se dal lato tecnologico siamo ancora carenti sulla fibra ottica su quello dei trasporti il disagio è totale: tagli continui in una terra, la nostra, che diventa sempre più periferica.  Contro tutto questo combattiamo ormai da tanti anni costatando che l’inerzia della politica è deprimente. E problemi come questi che sono tra i più importanti vengono fatti passare in secondo piano ed i cittadini ne pagano puntualmente le conseguenze. È impensabile che il Frecciarossa non arrivi a Lecce e mai arriverà l’alta velocità che si fermerà a Bari, così come è assurdo che vengano tagliate importantissime tratte aeree sempre ai danni del nostro territorio e da Bari e da Roma nessuno muova un dito. Ovviamente non vogliamo essere trattati più come cittadini di serie B. Pochi giorni fa abbiamo evidenziato l’esigenza di un tavolo di lavoro per discutere della gravissima situazione dei trasporti in Puglia, perché non vogliamo rimanere il “terzo mondo” del Paese. Non sono d’accordo però quando leggo di gente che continua a perseguire “provinciali guerre di campanile, e il lamentoso rivendicazionismo contro il baricentrismo e le conseguenti spinte autonomistiche o indipendentiste che ogni tanto emergono dal Salento. E spiego il motivo certo che il confronto possa soltanto farci crescere. La madre di tutte le battaglie, non è soltanto quella per i trasporti ma è quella per ottenere la centralità necessaria per decidere le priorità e superare le tante criticità, in tutti i settori, che viviamo nel nostro Salento. Un riordino territoriale che ridisegni il mosaico territoriale non solo qui da noi e permetta di dimezzare i costi del carrozzone politico, obsoleto e poco efficiente. L’apparato amministrativo italiano con i suoi sedicimila enti è il più caro d’Europa. Il primo bisogno dell’Italia, non parlo del “nostro piccolo è bello” ma dell’intera nazione, è quello del riordino territoriale che cancellerebbe tutti gli enti inutili, le Province e le Regioni, convogliando i confini territoriali in nuovi dipartimenti-regioni.  Questo lo afferma lo studio della Società Geografica Italiana, la massima storica entità scientifica della materia, ha dimostrato che azzerando tutto e creando uno schema con 31 dipartimenti omogenei, di dimensioni ottimali e virtuosi, efficienti, fuori dai privilegi e dagli sprechi, partendo da nuovi statuti con funzioni chiare, si può ottenere un elevato risparmio in termini economici (circa il 50%) e una semplificazione nell’erogazione di servizi.  Ed eccoci qui a parlare di servizi. La Regione Salento rappresenta la nostra salvezza. Oltre allo studio della Società Geografica, se ci fosse stata la buona volontà da parte dei politici avremmo già risolto il problema da tantissimi anni. Sarebbe bastato seguire la strada che permise al Molise di avere la sua autonomia nel 1963, ma anche qui i nostri politici si sono tirati fuori e hanno preferito continuare a dormire. Concludo dicendo che anche noi abbiamo fatto i conti con chi ci vedeva “ossessionati” per il nostro impegno, prima con le 10 battaglie di Telerama e poi con la mia discesa in campo con l’obiettivo della Regione Salento, ma questo non ci ha mai fermato e mai ci fermerà.

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