Emiliano che gran confusione. La strada da seguire è il Federalismo liberale

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4 Ottobre 2017 Emiliano che gran confusione. La strada da seguire è il Federalismo liberale

Emiliano prova ad inserirsi in un tema che non conosce molto bene.  Il discorso è molto ampio e non può essere ridotto a spot per ottenere consenso elettorale.
È ovvio ormai, la nostra nazione ha bisogno di ridisegnare i confini geografici, è lapalissiano che le Regioni attuali non sono efficienti, non sono virtuose e sono lontane dalle esigenze dei cittadini, sono delle vere e proprio idrovore della spesa pubblica con sprechi incredibili e quindi bisognerebbe ragionare quanto prima su un riordino territoriale che deve per forza interessare tutto il Paese.
Il referendum proposto dalla Lega non serve a nulla. Fino a qualche mese fa era proprio Emiliano a chiedersi di cosa stesse parlando Salvini. E ora ha avuto l’illuminazione divina?  Qui c’è da affrontare un problema serio, dobbiamo parlare di  federalismo fiscale territoriale e non di chiacchiere per racimolare voti a destra e a sinistra nel solco della demagogia e del populismo.
Il vero federalismo liberale, seguendo il pensiero di Carlo Cattaneo, non si potrà mai attuare se continueremo ad avere regioni disomogenee, alcune di nove milioni di abitanti e altre di trecentomila oltre anche alle regioni a statuto speciale. Il nostro è un paese politicamente e burocraticamente vecchio, bisogna rimodernarlo e attuare il federalismo fiscale: sarebbe giusto e di basilare importanza far pagare le tasse alle aziende nei territori in cui producono reddito e non nei luoghi in cui hanno soltanto la sede legale, questo è l’unico modo per porre fine al colonialismo economico da parte delle aziende del Nord e delle tante multinazionali. La soluzione c’è, è semplice da attuare e permetterebbe di avere un immenso risparmio sui costi pubblici. Di questo dobbiamo parlare, non di chiacchiere e questo deve essere un discorso trasversale da affrontare tutti insieme per il bene del nostro Paese.
La madre di tutte le riforme è il riordino territoriale proposto dalla Società Geografica Italiana, lo diciamo da anni: l’Italia è formata da 20 regioni disomogenee di cui 5 a statuto speciale, più 110 Province, 10 città metropolitane e una miriade di enti inutili come le società partecipate, comunità montane, aree vaste, aro, ato, gal, etc, cancelliamo tutto con la riforma e ridisegniamo il Paese in 31 dipartimenti omogenei, dalle  dimensioni ottimali e virtuosi, efficienti, fuori dai privilegi e dagli sprechi, partendo da nuovi statuti e funzioni chiare, e facendo ciò, dobbiamo tenere conto delle trasformazioni avvenute negli ultimi anni.
Questo è il tema da affrontare tutti insieme, questa è la politica del fare, siamo stanchi delle chiacchiere che non portano a nulla. È ora di agire seriamente. Le vacanze sono finite per tutti.
Lecce, 4 ottobre 2017
Paolo Pagliaro
Ufficio di Presidenza Nazionale Forza Italia
Responsabile dipartimento regionalismo, federalismo e identità territoriali
Responsabile Cultura, turismo e comunicazione in Puglia