Trivelle in mare: moratoria in scadenza. Giunta Emiliano applichi mozione per bloccare nuovi permessi al largo delle nostre coste

Impegnare il Governo regionale a tenere alta la guardia contro i progetti petroliferi nei nostri mari: il senso della mia mozione, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale a febbraio scorso, era questo. No secco, e senza margini di contrattazione, ai permessi per la ricerca di idrocarburi e gas al largo delle nostre coste. Il problema restano le autorizzazioni già rilasciate, come quelle del 2014 alla Global Petroleum per un totale di 3mila ettari fra Bari e Brindisi, che darebbero il lasciapassare anche ad altri dodici autorizzazioni in aree vicine. Permessi scaduti, ma sulla cui legittimità il Tar Lazio aveva dato parere favorevole, poi impugnato dalla Regione dinanzi al Consiglio di Stato. Domani la questione pregiudiziale sarà affrontata dalla Corte di Giustizia europea, e la sentenza sarà determinante per gli orientamenti futuri dei Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, a cui compete il rilascio dei permessi per la ricerca di idrocarburi in mare. Una partita non da poco, visto che sono in attesa di riscontro una cinquantina di permessi a trivellare nell’Adriatico e nello Ionio. Il Governo aveva stralciato dal decreto Milleproroghe la norma che bloccava nuovi permessi di ricerca e nuove concessioni petrolifere. E la moratoria scadrà il 30 luglio prossimo. 

Le nostre preoccupazioni, dunque, restano fondate, e richiedono un rinnovato impegno del presidente Emiliano e della sua giunta in un’azione di pressing politico sul Governo centrale, perché dica stop alle trivelle nei nostri mari. Stop agli airgun e a nuovi pozzi di ricerca o di estrazione, per strappare le nostre acque agli appetiti delle compagnie petrolifere. Si spengano definitivamente i motori delle trivelle al largo delle coste del Salento e della Puglia.

Lecce, 23 giugno 2021

Paolo Pagliaro

Consigliere regionale-Capogruppo LP’D

Presidente MRS