Mura Acaya: recupero possibile. In Commissione Cultura tracciata la via con l’assessore Bray. Si cominci dagli espropri

6 Ottobre 2021 Mura Acaya: recupero possibile. In Commissione Cultura tracciata la via con l’assessore Bray. Si cominci dagli espropri

Sentinella di pietra delle coste salentine, abbandonata al degrado che sta sgretolando parte delle sue mura. È la cittadella di Acaya, luogo unico dal fascino inimmaginabile, raro esempio di cittadella fortificata del sud Italia. Un vero tesoro da salvaguardare, una rocca cinquecentesca che ci riporta indietro nella storia. Acaya fu baluardo contro le incursioni dal mare dei Saraceni ed è un vero capolavoro d’ingegneria militare voluta dal braccio destro di Carlo V, Gian Giacomo dell’Acaya. Su questo tesoro ho voluto richiamare l’attenzione della Commissione Cultura, con una richiesta di audizione che si è tenuta oggi, indicando la via dell’esproprio delle porzioni di mura di proprietà privata lasciate in abbandono e a rischio crollo. Via condivisa dall’assessore alla cultura Massimo Bray, che ha confermato la necessità dell’acquisizione pubblica del bene in ogni sua parte, come primo passo verso un piano di recupero che deve partire da un progetto rigoroso per poter individuare e reperire le fonti di finanziamento a cui attingere. L’assessore Bray ci ha ricordato il principio di tutela del patrimonio storico come valore fondante della Costituzione. Un valore che anima ogni mia battaglia per la difesa di quelli che sono tesori dimenticati da sottrarre all’incuria e rimettere al centro dell’attenzione e degli sforzi di tutti, dalle amministrazioni locali al Ministero della Cultura, passando per la Soprintendenza . E in questo la Regione – lo ribadisco – può assumere il ruolo chiave di cabina di regia, di concerto con le associazioni locali che svolgono un ruolo prezioso per difendere il patrimonio comune storico artistico in pericolo, matrice della nostra storia e custode delle nostre radici.
L’articolo 95 del Codice dei Beni culturali indica la possibilità, in presenza di un bene “unico” da preservare, di procedere all’espropriazione. Ed è su questa via che bisogna procedere, attingendo a fondi del bilancio autonomo regionale, in modo da poter poi candidare il progetto di consolidamento e valorizzazione delle mura di Acaya a finanziamento. C’è un fondo del PNRR per i piccoli borghi a cui si potrebbe attingere, e in questo l’assessore Bray può fare da apripista, essendo uno dei tre assessori regionali alla cultura, insieme ai colleghi di Emilia Romagna e Lombardia, a far parte della Commissione ristretta ad hoc che sta definendo le linee guida dell’intervento.
E poi – come ha evidenziato la dirigente del servizio Promozione e sviluppo delle economie culturali, Annamaria Candela – c’è l’opportunità di inserire gli interventi di valorizzazione culturale nella lista di priorità della nuova programmazione regionale a valere sui fondi Fesr 2021-2017.
Usciamo da questa Commissione più determinati che mai a proseguire sulla via della tutela del patrimonio storico e archeologico. Un patrimonio che più di ogni altro ci rappresenta e che non vogliamo vada perduto. Per questo accogliamo con favore anche il suggerimento della collega consigliera Antonella Laricchia a coinvolgere le università del territorio in questo grande disegno di recupero di beni da salvaguardare, e siamo certi che il lavoro di squadra, coordinato dalla Regione, possa davvero riuscire in un obiettivo tanto importante.
Lecce, 6 ottobre 2021
Paolo Pagliaro
Consigliere regionale-Capogruppo LPD
Presidente MRS