Lecce calcio in fermento. Un fenomeno anche sociale

20 Aprile 2022 Lecce calcio in fermento. Un fenomeno anche sociale

Il mio intervento sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 20 aprile 2022:
Il calcio non è solo un gioco, checché se ne dica è un vero fenomeno sociale con i suoi pregi e difetti e a Lecce, ma anche nell’intero Salento, così come in altre piazze calde d’Italia, è vissuto come una vera e propria passione, un amore allo stato puro che chiama, trascina, invoglia, appassiona, e crea comunità che si riconoscono nei loro colori.
In questo momento, ad esempio, tutta la comunità del tifo giallorosso è in fermento, è in subbuglio, perché a tre giornate dal termine del campionato di serie B il Lecce lotta per tornare in serie A.
Nell’ultimo turno la squadra allenata da Marco Baroni ha perduto malamente sul campo della Reggina per uno a zero, e ai calabresi non serviva nemmeno vincere perché non hanno traguardi da raggiungere con la salvezza già in tasca e senza alcuna speranza di raggiungere i playoff.
È una sconfitta che ha bruciato in petto ai tifosi e ha fatto scivolare al secondo posto la squadra ma, attenzione, in serie A, senza passare dalla lotteria dei playoff, ci vanno le prime due.
Mancano tre giornate e il tema in città è solo uno: il Lecce è artefice del proprio destino, perché vincendole tutte, cosa possibile, raggiungerebbe matematicamente l’ambito traguardo premiando la squadra, la società formata da imprenditori locali, tifosi, persone eccezionali, che hanno dichiarato dal primo momento la loro mission che è quella di fare calcio sano, con i conti in ordine, senza pensare al profitto ma solo a costruire qualcosa di importante che riguarda l’intero Salento.
Perché il calcio, in quanto fenomeno di costume e fenomeno sociale, è motivo di riscatto, è motivo d’orgoglio ma anche veicolo di promozione per tutto il territorio salentino, sempre pronto ad accogliere tifosi e turisti del calcio; perché esiste quello che possiamo definire un turismo legato al calcio, per gli introiti che riesce a muovere.
Ad esempio, in ogni parte d’Italia i tifosi del Lecce riempiono il settore ospiti di ogni stadio indipendentemente dalla categoria, ma ci sono quelli, di altre realtà calcistiche, che si spostano solo nel massimo campionato nazionale e con l’occasione si regalano la vacanza in città; quindi, il pallone che rotola può muovere diverse situazioni.
E poi è affascinante pensare che un territorio come quello salentino, da sempre trattato come cenerentola d’Italia, possa competere a pieno titolo con le grandi realtà nazionali, dando lustro e scrivendo importanti storie di sport e passione.
Lecce vive di calcio, in ogni angolo della città, in ogni bar, in ogni attività commerciale o studio professionale ci sono dei colori che rappresentato l’identità di un popolo: il giallo e il rosso, il giallo del sole e il rosso del cuore, il giallorosso di una maglia bellissima che ammalia.
Questa settimana di avvicinamento alla gara di lunedì 25 aprile che si giocherà al Via del Mare sarà caldissima e lo stadio è pronto ad esplodere di passione: sarà una sfida diretta, con il Pisa che ha due punti in meno e con una vittoria salterebbe i salentini in classifica, mentre il Lecce vincendo continuerebbe a sognare allontanando anche il Pisa a due giornate dal termine.
Visto il giorno di festa, molto probabilmente, le presenze saranno tantissime e si sogna di battere il record stagionale della serie B che per adesso appartiene proprio ad una gara dei giallorossi, quella col Parma, con18.765 spettatori sugli spalti; terminò 4 a 0 con la tripletta di Coda e il gol di Strefezza, primo e secondo cannoniere del torneo.
Adesso dunque testa al Pisa, Lecce si prepara ad accogliere la squadra toscana ed il Via del Mare si appresta a diventare un catino giallorosso. Il popolo salentino è pronto a soffiare su quel pallone che regala emozioni e riempie d’orgoglio.