Bolkestein, dubbi e perplessità. Ottimo il lavoro del Governo Meloni

5 Gennaio 2024 Bolkestein, dubbi e perplessità. Ottimo il lavoro del Governo Meloni

La Direttiva Bolkestein implementata nel 2006 suscitò immediatamente dubbi e perplessità che sono diventate sempre maggiori col passare degli anni, indipendentemente da tutte le critiche o dall’indotto dell’informazione pro e contro che si è sviluppata intorno all’argomento.
Nel 2024 dobbiamo fare un’analisi molto più precisa chiedendoci se è costituzionale.

Originariamente studiata e redatta per promuovere la libera circolazione dei servizi all’interno dell’Unione Europea, la Direttiva – costata anche tante procedure di infrazione al nostro Paese – sembra adesso lontana dal rispecchiare le sfide che fino a qualche anno fa potevano essere viste come emergenti ma poi si sono radicate nel quotidiano di tutti noi e parlo del web, dei grandi colossi che vendono e spediscono da tutte le parti del mondo i loro prodotti. Tutti dovremmo pensare, quando parliamo di commercio ambulante nello specifico, e non possiamo fare a meno di pensare a mercati e fiere e a tutte peculiarità intrecciate nella storia di ogni singolo territorio, se è giusta la concorrenza dell’ e-commerce sul web, che purtroppo è un nuovo segmento che ha messo in difficoltà le piccole realtà. Ma il futuro è così, arriva in modo inarrestabile. E allora la riflessione è questa: libero mercato per cinque metri di posteggio rionale contro quei commercianti che vengono anche schiacciati dai colossi del web?
L’avvento di piattaforme digitali e modelli di business innovativi ha radicalmente trasformato il modo in cui i servizi sono erogati e consumati. In questo contesto, la rigidità della Direttiva Bolkestein appare antiquata e inadeguata nel gestire le dinamiche della moderna economia dei servizi.
Tuttavia, è il suo presunto impatto sull’equità sociale a sollevare dubbi.
La Direttiva, secondo il mio parere, nel tentativo di armonizzare le normative e promuovere la concorrenza, al momento ignora i principi fondamentali di giustizia sociale. Nel caso specifico dei commercianti ambulanti, si paventa la possibilità che la direttiva favorisca grandi conglomerati a discapito dei piccoli operatori locali, minando così il principio costituzionale dell’uguaglianza di fronte alla legge.
Da sottolineare l’ottimo approccio avuto dal Governo Meloni che sta lavorando alacremente per trovare una soluzione al problema. La Premier sta dimostrando determinazione nel voler far applicare in modo corretto la Direttiva.

Risucchiati nel vortice della questione ci sono i balneari. A tal proposito il lavoro di mappatura delle coste, da parte del Governo Meloni che ha coinvolto ben nove ministeri, risulta basilare per stabilire un principio fondamentale utile ad accertare se esiste il principio di scarsità del bene che è fondamentale per l’ applicazione della Direttiva Bolkestein, nello specifico con gli articoli 11 e 12 che hanno come presupposto obbligante proprio questo principio. Soltanto conoscendo bene, così come sta facendo l’Esecutivo, ogni metro delle nostre coste si può capire come intervenire. Senza dimenticare, si badi bene, gli sforzi e gli investimenti fatti negli anni dai concessionari uscenti.
In conclusione, sebbene la Direttiva Bolkestein abbia un ruolo importante nella promozione della libera circolazione dei servizi in Europa, è giunto il momento di valutare la sua attualità e la sua coerenza con i tempi che corrono. Un approccio più flessibile e orientato alla giustizia sociale potrebbe essere essenziale per garantire che la regolamentazione dei servizi risponda alle esigenze dinamiche delle società contemporanee e, in particolare, protegga i commercianti ambulanti locali e tutte le aziende di balneari da possibili disparità.

Lecce, 5 gennaio 2024

 

Paolo Pagliaro

Consigliere regionale- Capogruppo LPD

Presidente Mrs