Telerama rivendica trasparenza e legalità nell’azione burocratica, perché sia rispettosa della legge e non si lasci ammaliare e deviare da fini altri. Proprio la correttezza e la legalità hanno ceduto troppe volte, anche in Puglia, al fascino del denaro, della corruzione, ma anche a quello del lassismo.Noi portiamo avanti la battaglia per il buongoverno cercando di sciogliere proprio i nodi in cui sorge e vivifica tutto questo, al fianco dell’azione della magistratura e delle forze dell’ordine e a volte anche anticipandola, supportandola, stimolandola.
Siamo promotori di un giornalismo attento a denunciare gli sprechi, quei conti che non tornano, quelle scelte sbagliate che creano vere e proprie falle nei conti pubblici, lasciando i bilanci in rosso e tirando la coperta, sempre troppo corta, dalla parte sbagliata. È anche per questo che non si riescono a dare risposte a chi ne avrebbe maggiormente bisogno, relegando a cenerentole della politica settori nevralgici come quello della solidarietà sociale e della cultura. L’economicità è, anzi, dovrebbe essere, un principio guida nell’azione amministrativa, che richiede lo zelo del “buon padre di famiglia” per una gestione attenta e accorta dei fondi pubblici, secondo un doppio binario di linee che si intersecano e dipendono l’una dall’altra.
Da una parte, infatti, le spese da contenere per non sforare il patto di stabilità, perché altrimenti si ingesserebbero ancora di più i bilanci, tenendo presente però che ogni voce di spesa corrisponde ad una scelta e ad un indirizzo politico dato a monte e sulle cui ragioni noi vigileremo.
Non solo.Telerama si impegna a combattere i privilegi, a porre al centro dell’attenzione il cittadino e il suo rapporto corretto con la pubblica amministrazione. L’imparzialità deve impedire qualsiasi forma di favoritismo nei confronti di alcuni soggetti e noi ci impegniamo a frantumare quelle caste che sono una vera cortina di ferro a protezione di interessi particolari.
Ma l’imparzialità non deve poi trasformarsi in gelida indifferenza, nei confronti soprattutto di chi è meno garantito dal sistema, di chi ha meno conoscenza dei suoi diritti, perché questi non si vengano trasformati in meri favori.