12 Aprile 2014 Ridisegnare l’Italia per rilanciare i territori
Dal Quotidiano del 12/04/2014Costi quel che costi, ma l’Italia ha bisogno di una rivoluzione nelle sue infrastrutture istituzionali.
Costi quel che costi, ma l’Italia ha bisogno di una rivoluzione nelle sue infrastrutture istituzionali.
Tutti si chiedono in queste ore, se almeno questa sarà la volta buona, la volta in cui un Governo riuscirà a fare le cose che vanno fatte, quelle cose davvero necessarie.
Ogni tanto qualche buona conferma può aiutarci a rafforzare i nostri convincimenti. La terra salentina merita attenzione e rispetto perché è una terra dalle infinite potenzialità.
Prima che sia troppo tardi e che il problema venga posto in termini di emergenza lavorativa, pensiamo sia opportuno e doveroso da parte dell’Amministrazione provinciale e delle Istituzioni preposte interessarsi per tempo del futuro di tanti professionisti che in questi anni si sono perfezionati all’interno dell’Istituzione Concertistica Orchestrale della Provincia di Lecce.
Sono convinto che questa terra meriti molto, ma a volte mi rendo conto che la “messicanite” prevale. Una definizione azzeccata, coniata da un maestro di giornalismo come Domenico Faivre, che rappresenta perfettamente un certo nostro modo di essere.
Sarebbe bello trovare sotto l’albero un’idea diversa da quella che il Ministro Del Rio sta propinando all’Italia per via parlamentare.
Il nostro Salento è ormai, grazie alla sua bellezza, una delle mete più gettonate d’Europa per il turismo. Eppure, nella classifica della qualità della vita, Brindisi, Lecce e Taranto non sono riuscite ad aggiudicarsi una posizione sopra il novantesimo posto.
Non uno solo ma anche altri gasdotti a San Foca? Sembra uno scherzo, invece è la dura realtà. Qualcuno ha in testa l’idea che il Salento sia la pattumiera d’Italia dove è possibile fare di tutto e portare di tutto, senza nemmeno preoccuparsi di capire...
Spero che l'Assostampa sia consapevole dei danni che fa ai giornalisti e all'informazione tutta, senza peraltro stare a fianco di chi combatte per tutelare i posti di lavoro, diffondendo notizie false che fanno venire tanta voglia di mollare perché il momento è tanto delicato che difendersi dal "fuoco amico" risulta assolutamente insopportabile.
Il sospetto ce l’avevamo già ma adesso rischiamo di trovarci davanti agli occhi la più drammatica delle conferme. Il Salento potrebbe essere diventato, negli ultimi anni, il capolinea di un traffico illecito di smaltimento di rifiuti pericolosi.